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13 aprile 2011

Misurata come Sarajevo

Libia e Bosnia-Erzegovina, la tragedia delle città assediate. - Lettera43
Sarajevo 1992, Misurata 2011. Due città assediate. Vittime delle ire di dittatori spietati intenti a sfogare la propria sete di vendetta sulla popolazione civile.
L'assedio della capitale della Bosnia-Erzegovina, durato tre anni, nove mesi e 24 giorni (dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996), è il più lungo della storia. Sarajevo era un simbolo di convivenza interetnica per la ex Jugoslavia. Un esempio da annientare a tutti i costi secondo le forze nazionaliste serbe. Si stima che tra il 1992 e il 1995 siano state uccise più di 12 mila persone, di cui l'85% civili.
LA TRAGEDIA LIBICA. Quantificare l'inferno di Misurata, invece, non è ancora possibile. La terza città di Libia è da un mese accerchiata dalla forze di Muammar Gheddafi. E paga il prezzo della sua posizione: è un'enclave degli insorti in territorio “nemico” che si trova a metà strada tra la capitale Tripoli e Sirte, città natale del Colonnello. La sua resistenza è un affronto che Gheddafi non poteva sopportare.
Oltre ai tank che controllano gli accessi alla città, il raìs ha schierato le forze di sicurezza nel centro per terrorizzare la gente, ha sguinzagliato squadre di cecchini e ha ordinato di lanciare i micidiali missili Grab.
L'ALLARME UNICEF. L'Unicef ha lanciato l'allarme: almeno 20 bambini sono morti nelle ultime settimane per ferite da schegge di mortai e proiettili, e mancano le medicine. Per questo il responsabile regionale per il Medio Oriente, Shahida Azfar, ha invitato la comunità internazionale «a fare sforzi straordinari per proteggere la popolazione civile, e a mettere fine all'assedio». All'appello si è unito il governo provvisorio di Bengasi che ha tirato in ballo direttamente la Nato affinché «fermi il massacro di civili». (...)
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