A Milano serve un sindaco come Pisapia | Gad Lerner
(...)Stavolta le possibilità di ribaltare il ventennio di governo della destra a Palazzo Marino, o quanto meno di propiziarvi una fase intermedia di opposizione incisiva, dipendono anche dalla caratura politica del candidato sindaco. L’acutezza delle ingiustizie sociali patite da tante famiglie, il degrado dell’ambiente e della vivibilità urbana, la degenerazione affaristica di una parte cospicua dell’élite cittadina, rendono evidente la necessità di un’alternativa culturale netta. Cioè di un’alternativa politica, moderata, civile, ma forte.
Non è il tempo di figure nobili ma neutre, né di candidature tecniche, col rischio di apparire sbiadite. Ciò che taluni rimproverano a Giuliano Pisapia -il profilo di dirigente politico della sinistra, seppure arricchito dalla familiarità con le tradizioni migliori della borghesia milanese- a me pare esattamente il suo punto di forza. L’esperienza parlamentare di Pisapia e la sua consuetudine col mondo del lavoro dipendente, dell’associazionismo sociale, della cultura alternativa, sono in grado di incentivare una spinta di partecipazione diffusa alla campagna elettorale senza cui la partita sarebbe persa in partenza. Altrettanto importante è l’impegno preventivo assunto da Pisapia: rimanere alla guida dell’opposizione, in caso di sconfitta, perché sta accingendosi a un progetto politico di lungo periodo, non a un’opa societaria.
(...)Capisco che si ponga nel Pd un problema di compensazione, determinato dall’appartenenza di Pisapia al partito di Nichi Vendola (peraltro con un ruolo da sempre autonomo e indipendente). Lo si affronti in sede nazionale. Ma non si dica che la leadership di Pisapia risulterebbe estranea al progetto di un grande partito aperto e unitario del centrosinistra.
Ben vengano altre candidature, se ci sono: le primarie serviranno a selezionarle. Ma alle 90 personalità del mondo delle professioni coordinate da Riccardo Sarfatti, quando formuleranno la loro proposta di candidatura, chiederei di utilizzare lo stesso criterio che applicherebbero nell’ambito delle proprie competenze specifiche. Stiamo parlando di un potenziale sindaco di Milano. Designerebbero mai alla guida della loro attività un personaggio illustre ma inesperto?
Nella primavera del 2011 Milano sarà teatro di uno scontro politico aspro in cui si misureranno visioni alternative della società e della democrazia. Va guidato con moderazione e fermezza, virtù che non s’inventano dall’oggi al domani. Anche Cacciari veniva additato come filosofo estremista quando ottenne la sua prima vittoria a Venezia. A Milano è più difficile, ma abbiamo di fronte una classe dirigente di destra lacerata e sommersa dalla pubblica riprovazione. Giuliano Pisapia oggi figura più di chiunque altro come la persona giusta per guidare una riscossa civica.
Crollo Manchester City, 4-0 dal Tottenham e quinto ko di fila: la
meraviglia creata da Guardiola è al capolinea? Analisi della crisi
-
Il 4-0 rifilato dal Tottenham al Manchester City all’Etihad è il capolinea
di una storia calcistica meravigliosa? La domanda, dopo il quinto ko di
fila i...
6 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento