Che un bravo architetto come Stefano Boeri si candidi per un incarico politico di grande responsabilità come la guida dell’amministrazione comunale milanese, è senza dubbio una buona notizia: il segnale che la città avverte davvero il bisogno di cambiare classe dirigente, anche nei suoi ceti professionali che in passato ritenevano di poter trarre giovamento dalla destra che governa Milano ormai quasi da un ventennio. Ritengo però che la competizione per Palazzo Marino in primavera sarà durissima, zeppa di implicazioni politiche e culturali oltre che amministrative. Si tratterà di fare i conti con il berlusconismo, il leghismo e Comunione e Liberazione, oltre che con la modestia dell’operato di Letizia Moratti. Lo scontro sui temi della giustizia sociale, delle disuguaglianze in crescita e della legalità sarà duro e io, da iscritto al Pd, con molto rispetto e simpatia nei confronti di Boeri, continuo a ritenere che abbia maggiori chances di riuscita un “duro” come Giuliano Pisapia, eccellente professionista ma insieme dirigente politico in grado di richiamare militanza intorno a sè.
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