Il Presidente Napolitano: «Rispettare il Tricolore è un dovere per chi ha ruoli di governo»

18 giugno 2010

Scintille

Quando si leggono dei buoni libri viene sempre voglia di visitare i luoghi descritti con tanta passione e cura dallo scrittore.
Scintille è un libro che è riuscito a farmi venire voglia di visitare Israele, nonostante i miei pregiudizi personali , e anche il Libano dove mia madre lavoro' come arredatrice durante il lungo periodo della guerra civile.
L'autore ripercorre le tappe dell'esodo famigliare cercando di ricomporre i pezzi persi a causa del tempo e della persecuzione nazzista.
Dall'Est Europa fino all'Italia passando per un Medio Oriente ancora terra di favole e non di guerra, Gad Lerner, spinto dal gilgul, ricostruisce le sue radici cercando di capire come sarebbe la sua vita se fosse nato nei paesi in cui altri suoi famigliari hanno trovato pace o, peggio, forti privazioni.
La ricerca del confronto con il padre Moshe porta Lerner jr. a dipingere il padre come un perfetto esempio dell'ebreo errante, pieno di risorse, poliglotta e con un buon fiuto per gli affari; affari che influivano nel rapporto padre-figlio in quanto poco presente e tendente a svalutare le capacita' del figlio o forse, a non volerle vedere poiche' il mondo che lui conosceva stava bruscamente cambiando e non voleva sembrare antico.
Concludendo l'ottimo libro ci si accorge di quanto sia importante conoscere le proprie origini, andano oltre al mero albero genealogico, senza averne paura perche' sono un arricchimento personale soprattutto se si arriva a comprendere i motivi di tale vagabondaggio.

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