Il Presidente Napolitano: «Rispettare il Tricolore è un dovere per chi ha ruoli di governo»

31 gennaio 2011

Lombardi : il prefetto infame attaccato alla poltrona

Milano non merita un prefetto del genere e quel signore non merita una poltrona tanto importante.
Questo signore disse una frase talmente ignorante - la mafia a Milano non esiste - che già si sarebbe dovuto dimettere 2 anni addietro.
Poi ci fu lo scandalo delle firme false del listino Formigoni-Firmighini, quello della Minetti, e il prefetto disse che era solo una boutade mediatica, quisquiglie: «Intorno alla lista sta montando un gran clamore, ma a detta di molti l’esclusione è infondata».
A quanto pare abbiamo un prefetto che ha un giudizio tutto suo della legalità, comunque ha sempre recuperato queste sue pecche con le retate sui tram in cerca di sans papier, oppure radendo al suolo i campi rom, abusivi e non, con una strabiliante media di 1 ogni 2 giorni.
Già, i Rom; l'infame prefetto si rimangiò pure la parola data, disse che le case assegnate (case fuori classifica d'assegnazione perché disastrate) ai rom non erano uno scelta giusta solo dopo aver sentito gli strali della Lega e, inseguito, della sciura Brichetto in Moratti.
L'apice viene raggiunto con il Rubygate:  le prime intercettazioni riportavano, de relato, i commenti ironici dei festini bunga bunga che il prefetto diceva al telefono; poi son saltati fuori i favori che tale prefetto  faceva alla Polanco, quella fidanzata con il narcotrafficante, e che andava ad Arcore anche quando Berlusconi non c'era. La Polanco potè parlare del suo permesso di soggiorno direttamente con Lombardi, prima però ebbe il permesso di posteggiare la macchina all'interno della questura.

30 gennaio 2011

Il prefetto di Milano: che vergogna, se ne vada! 

Il prefetto di Milano: che vergogna, se ne vada! | Gad Lerner
Avete presente il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi? Protagonista dell’abiura del contratto sottoscritto per lo sgombero del campo rom legale del Triboniano, su ordine tardivo del ministro Maroni. E a seguito della vile retromarcia della firmataria Letizia Moratti, sindaco di Milano. Ora apprendiamo che questo alto funzionario dello Stato, nel mentre si rimangiava un accordo per destinare ai rom legalmente residenti al Triboniano undici abitazioni popolari (in uno stato talmente deteriorato che comunque non si sarebbero potute assegnare in graduatoria), accoglieva servizievole in corso Monforte la soubrette Marysthell Garcia Polanco forte della raccomandazione del premier. “Posteggi pure nel nostro cortile”, si arruffianava il nostro Lombardi. Provo a immaginare cosa provano gli agenti del sindacato di polizia che lunedì scorso all’Infedele furono oggetto della protervia di Marysthell Polanco, accusati di metodi brutali nella perquisizione solo perchè avvenuta alle sette del mattino e in presenza di sua figlia. Apprendiamo che il fidanzato della soubrette veicolava chili (sì, chilogrammi) di cocaina in giro per Milano, guarda caso, con l’automobile di Nicole Minetti. Un bel pacchetto lo teneva nella cantina di Marysthell, in via Olgettina 65. Ma lei osava protestare in tv, forte del rapporto privilegiato concessole dal prefetto Lombardi. Forte con i deboli e debole con i forti. Se avesse dignità, si sarebbe già dimesso.

29 gennaio 2011

I costi del Rubygate

Milioni di €uro spesi per le intercettazioni, intere caserme di poliziotti svuotate per pedinamenti e appostamenti, addirittura hanno chiamato la guardia forestale calabrese per seguire le squinzie del bunga bunga talmente servivano uomini per incastrare il p'orco di Villa Arzilla.
La Gelmini, indignata, sosteneva che tali indagini rallentavano  le ricerche di Yara, la bimba scomparsa nel bergamasco.
I numeri però son ben diversi: sono stati utilizzati 10 agenti per le indagini, più una ventina di altri agenti per le perquisizioni delle ragazze del residence orgettina (non è colpa loro se il premier ha come metro di misura la dozzina).
E per le intercettazioni quanto si è speso ?
Alla collettività, questo strumento d'indagine, è costato 25 mila €. Meno di quanto un paio di feste ad Arcore sembra siano costate al Cavaliere in soldi e regali alle ospiti, oppure 2 mensilità dello stipendio della Minetti, la velina che avrà una pensione che noi ci sogneremo.
A giudicare invece dal costo di tutte le intercettazioni, circa 25.000 euro, soltanto pochi "bersagli", come le utenze di Lele Mora e della stessa Ruby, sono stati intercettati continuamente dalla fine di luglio 2010 a metà gennaio 2011: nel caso dell'altra quarantina di persone "ascoltate", e specialmente nel caso delle ragazze ospiti delle feste, le intercettazioni non sono state indiscriminate, ma sono state attivate per singoli segmenti di tempo, cioè qualche giorno per volta, a ridosso di circostanze investigative ritenute potenzialmente interessanti.

28 gennaio 2011

Nickname | Don Zauker

Nickname | Don Zauker

Abbiamo avuto “Il Migliore”, “Il Divo Giulio”, “Il Picconatore”, “Il Dottor Sottile”, “Il Professore”.
Oggi siamo a “Culo Flaccido”.
Sic transit…

27 gennaio 2011

Tarocchi: Frattini dà le carte

Ecco la prova, dopo mesi d'indagine, che dovrebbe incastrare Fini.
Peccato che questo foglietto non provi nulla, non c'è scritto niente di nuovo tipo le coordinate bancarie.
Ma Lavitola quanto lo pagano per questo lavoro ?
Soldi spesi male.
Strettamente privata e confidenziale

10 Dicembre 2010

Sig. Franco Frattini
Ministro Affari Esteri,
Piazzale della Farnesina.

Caro ministro Frattini,

facendo seguito alia sua richiesta riguardante Ia questione delle indagini relative alle compagnie Printemps ltd, Tima ra ltd, e Jaman Diretctors ltd.
Abbiamo accluso una copia del memorandum ufficiale rilasciato dal procuratore generale ed a me indirizzato 1 che e stato pubblicato SU diversi giornali internazionali e che ha concluso che il sig. Gianfranco Tulliani era l’utilizzatore beneficiario di dette compagnie.
II contenuto della stesso memorandum e stato rilasciato sui presupposto di essere privata e confidenziale ed e stato rilasciato esclusivamente per usa interno ed informazione. La citata lettera non avrebbe dovuto essere resa pubblica.
Le nostre indagini e il nostro interesse dovuto ai lanci di stampa internazionale riguardavano determinate compagnie registrate sotto Ia giurisdizione di Santa Lucia ed era di interesse peri giornalisti italiani che ne facevano ricerche investigative.
II nostro primario interesse era di assicurare che le predette compagnie ed i predetti agenti fossero in regola con le leggi esistenti e le regale disciplinanti Ia materia de lle compagnie off-shore a Santa Lucia. E’ stata sempre nostra intenzione che l’unico scopo delle indagini fosse di accertare che le compagnie ed i loro rispettivi agenti fossero in regola con le nostre leggi e che si proteggesse Ia reputazione della nostra giurisdizione in materia di società off-shore.
Una volta che questa fosse stato accertato veniva meno Ia nostra intenzione di occuparci ulteriormente delle problematica.
Le indagini e tutte le informazioni ottenute erano autentiche. Gli attuali agenti e i fruitori beneficiari delle Compagnie esistevano in conformità con le nostre leggi ed i regolamenti; di conseguenza il Governo di Santa Lucia ha ufficialmente chiuso le indagini riguardanti le società Printemps ltd, Timara Ltd, e Jaman Directors.ltd e quindi non c’e più alcun ulteriore interesse da parte della nostra giurisdizione su tale materia .
Noi vi ringraziamo per Ia Vostra collaborazione in ta le materia e non esitate a contattarci se possiamo ulteriormente fornirVi assistenza.

Vostro rispettoso

Stephensson King Primo Ministro
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26 gennaio 2011

Milano, i signori delle consulenze d'oro

Milano, i signori delle consulenze d'oro 400mila euro per il garante degli animali - Milano - Repubblica.it
È tutta lì l’attività parallela alla macchina comunale macinata dall’inizio del mandato di Letizia Moratti a oggi: cinque anni e 2.773 incarichi esterni per cui l’amministrazione ha previsto di spendere 48 milioni di euro. Collaborazioni continuate e consulenze spot, contratti rinnovati per più anni e studi di pochi mesi. Senza contare, naturalmente, quanto gli assessorati spendono per progetti e iniziative ad hoc. Un mare magnum di nomi, cifre, studi professionali, tecnici e non.
Nell’elenco completo che forma il database del Comune c’è di tutto: dai corsi organizzati nei Consigli di zona alle direzioni tecniche e alle progettazioni delle opere pubbliche. Persino il lettore ufficiale della cerimonia degli Ambrogini. E gli esperti chiamati a Palazzo Marino per curare l’immagine del sindaco e la comunicazione, i collaboratori che si sono trasformati in uomini di fiducia degli assessori — che possono comunque contare sui dirigenti di settore — e qualche volto noto della politica. Accanto a quanti hanno studiato le nuove regole urbanistiche, per cui sono stati investiti più di due milioni.
Il verde, le luci e gli animali. Non c’è soltanto Gianluca Comazzi, il Garante degli animali che nel 2006 era candidato (non eletto) con la lista Moratti. E che in questo periodo — la spesa per le casse comunali: 400mila euro — ha potuto contare anche su due “assistenti” costate 7.122 euro e 28mila euro per “attività di supporto al Garante”. Sempre più centrale (anche per la cifra totale prevista per le casse pubbliche: 529mila euro) nei piani di Maurizio Cadeo è Cosimo Ambrogio Maiorano, un vero “capo di gabinetto” nonostante sia un collaboratore esterno. È lui che si occupa di tutti i “progetti speciali” cercando sponsor. A cominciare da Led, il festival delle luci. Per il Natale e le illuminazioni hanno lavorato anche altri consulenti: Marco Amato, con 4 incarichi dal 2007 allo scorso dicembre per un importo complessivo di 181mila euro, e Beatrice Mosca, che arriva a 75mila. Più incarichi sono stati affidati per studiare il piano della pubblicità e quello del verde: per le strategie è stato chiamato Land srl, lo studio dell’architetto Kipar, il padre dei “Raggi verdi”.
La comunicazione. A Palazzo Marino lavora già una squadra di addetti stampa, ma la direzione Comunicazione ha preventivato 700mila euro di “aiuti” in più. E se, sotto questa voce, vanno i due contratti che, fino al 29 luglio, legheranno Red Ronnie a Letizia Moratti, altre spese come quelle per lo scrittore Alain Elkann ricadono sotto il “gabinetto del sindaco”: è ricorrendo a questa disponibilità, che Moratti aveva pianificato 987mila euro per il ruolo di Paolo Glisenti, fermati a 472mila per l’addio anticipato. Per il lavoro dell’attuale portavoce Alessandro Usai, il budget da agosto 2009 a maggio 2011 è di 277mila euro. Alla voce comunicazione ricadono diverse collaborazioni: da quella di Marco Maria Pennisi, chiamato per un anno (120mila euro) a «ideare e realizzare prodotti grafico-editoriali e progetti specifici», fino a Giuseppe Mazza (63.980) che ha «redatto slogan, testi e promo pubblicitari».
Le regole dell’urbanistica e Expo. È uno dei motivi che frenerebbe la rivoluzione dei Piani di governo del territorio nei piccoli Comuni: la difficoltà, in tempi di crisi, di pagare i progettisti. Per un lavoro lungo quanto tutta la durata del mandato, però, l’assessorato di Carlo Masseroli ha affidato incarichi a 26 tra professionisti e studi: in tutto, la cifra prevista dall’amministrazione per il proprio Pgt supera i 2 milioni di euro. Una fetta consistente dei 7 milioni destinati all’intero settore. A guidare l’elenco sono gli architetti di Metrogramma srl che, da settembre 2006 a giugno 2009, hanno ricevuto tre diversi compiti (tra cui il corposo documento di piano) per un totale stanziato di 487mila euro. Per Mesa srl, che ha studiato il meccanismo dello scambio delle volumetrie, l’amministrazione ha previsto un costo di 350mila euro. Anche per Expo il Comune ha messo in campo — oltre ai veri investimenti — fondi: 650mila euro contando le voci più rilevanti. Molti riguardano la candidatura o la progettazione delle vie di terra e d’acqua.
I politici e i volti noti. Nel 2006 si candidò nella lista civica di Letizia Moratti. È Stefania Bartoccetti, la fondatrice di Telefono Donna molto vicina al sindaco, che un anno dopo ha avuto un incarico dall’assessorato alla Salute (23.296 euro) per «realizzare eventi di area trasversale di umanizzazione e servizi alla persona». A questo assessorato ha collaborato anche Maddalena Di Mauro, ex consigliere comunale del Pdl non eletta nel 2006: è stata chiamata ai tempi di Carla De Albertis e si è occupata di «forme innovative di comunicazione per la promozione di corretti stili di vita» fino allo scorso dicembre: in tutto, racconta l’elenco del Comune, sei incarichi per un totale di 87mila euro. È consigliere di zona del Pdl, invece, Fabrizio Henning: da ottobre 2006 al dicembre 2007, ha supportato l’allora assessore Giovanni Terzi (Sport) con tre incarichi per 91mila euro.

25 gennaio 2011

Random videos about of Ruby















24 gennaio 2011

Formigoni difende la Minetti, o se stesso?

Formigoni difende la Minetti, o se stesso? | Valeria Gandus | Il Fatto Quotidiano

Lo scandalo Minetti (Nicole Minetti, l’ex igienista dentale di Berlusconi promossa consigliere regionale e vestale delle serate Bunga Bunga) ne ha fatto riemergere un altro: quello del listino Formigoni (nel quale la Minetti è stata eletta) contestato e denunciato a suo tempo dai radicali per evidenti irregolarità nelle firme e nelle autentiche. I radicali presentarono le prove materiali: 600 firme palesemente false (molte chiaramente vergate dalla stessa mano). Ma nulla accadde, anzi: il Tar dichiarò inammissibile il ricorso e la Procura, fino ad ora, non è intervenuta.

Nel frattempo, si è saputo che Formigoni, lo stesso che oggi rispetto al caso Minetti invita a non emettere giudizi avventati ma a «lasciar lavorare i giudici», allora «quando altri giudici, quelli dell’ufficio elettorale, avevano constatato l’irregolarità delle sue firme, più che lasciarli lavorare si preoccupò di avvicinarli via P3 e di mandargli contro gli ispettori di Alfano».

Lo ricorda Emma Bonino in un’intervista a Repubblica-Milano. E fa molto bene. Come si suol dire, il pesce puzza dalla testa, e se la testa del governo è Berlusconi, quella della Regione è Formigoni.

Il quale, ora, per Nicole non muove un dito, anzi, si chiama fuori: la Minetti? «Me l’ha raccomandata Belusconi» dice. Il che è assolutamente credibile. Ma non l’assolve dall’averla messa in lista, e con quelle modalità. Anche se, con il senno di poi, il governatore probabilmente si mangia le mani per la sua condiscendenza verso il capo e le sue debolezze. Non gli fa comodo, proprio no, che lo scandalo del listino torni a galla proprio ora, quando con Tremonti è in corsa per sostituire il vecchio capo nel voto e nel cuore degli italiani, anche se non in quello delle sue donnine.
Valeria Gandus.

23 gennaio 2011

Le conseguenze del lodo Ruby

Con un premier del genere, abituato a farsi le leggi ad hoc, questa proposta indecente era inevitabile.
L'abbassamento della maggiore età a 16 anni potrebbe essere la più grande riforma di questo governo; vediamo cosa cambierebbe nella vita dei giovani a cui si prospetta una responsabilizzazione precoce:
  • La possibilità di voto alle elezioni, escluso il Senato.
  • La firma delle giustifiche scolastiche e altri documenti come la pagella ecc.
  • La possibilità d'accedere ai servizi bancari, tutti.
  • La possibilità d'entrare nelle forze dell'ordine, esercito compreso.
  • Il rischio d'andare in prigione se si commettono reati.
  • La possibilità d'andare in autostrada con una Ferrari in affitto.
  • I genitori  rischiano di avere meno tempo a disposizione per impartire una seria educazione ai figli.
  • L'età delle prostitute s'abbasserebbe.
  • L'introduzione nel mondo del lavoro avverrebbe prima, anche per quelli più duri.
Insomma, sarebbe tutto come prima, solo con 2 anni in meno a disposizione per crescere e capire le responsabilità.
In fondo, un ragazzino di 16 anni con il porto d'armi,  è  pericoloso?
Tanto noi siamo sicuri che a quell'età i giovani d'oggi sappiano distinguere la realtà da un gioco sparatutto delle console; oppure l'autostrada dal circuito di qualche simulatore.
Poi, che volte che sia aprire un conto corrente con le paghette dei genitori solo per lo sfizio d'andare in giro con la carta di credito coperta fino a 1.500 € ?
Altra visione celestiale potrebbero essere i figli sedicenni dei politici, tipo il Trota, seduti in comune svogliati ma muniti di I-Phone, con un ruolo istituzionale, al posto del doposcuola.

22 gennaio 2011

Ruby: L'articolo di legge che permise l'affido alla Minetti.

Legge 28 marzo 2001 n. 149
Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante
«Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori»,Art. 2. 1. Il minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, nonostante gli interventi di sostegno e aiuto disposti ai sensi dell’articolo 1, è affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno.
Questo è l'articolo di legge che secondo alcuni permise l'affidamento di Ruby alla Minetti.
Non è così, Ruby era già sotto la tutela del Tribunali per i minori che dispose l'affidamento alle comunità diverse volte  dal 2006 fino al 2010, concetto ribadito dalla Pm Fiorillo che infatti disse fin dalle prime battute che l'unica soluzione possibile fosse la comunità, quindi non c'era assolutamente l'emergenza d'affidare la ragazzina a persone terze.
Eppoi chi decide la persona adatta per l'affido ?
L'assistente sociale o la polizia? Il pm di turno o la polizia ?
Chi ha verificato le abitudini della Minetti?
Come fa una consigliera regionale, che dovrebbe lavorare almeno 5 giorni a settimana fino a tardo pomeriggio, a curare una ragazzina fornendogli cito: "mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno" ?
L'affidamento di Ruby alla Minetti fu del tutto irregolare.
infatti l'art.1 comma 3 della stessa legge spiega:
3. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie competenze, sostengono, con idonei interventi, nel rispetto della loro autonomia e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, i nuclei familiari a rischio, al fine di prevenire l’abbandono e di consentire al minore di essere educato nell’ambito della propria famiglia. Essi promuovono altresì iniziative di formazione dell’opinione pubblica sull’affidamento e l’adozione e di sostegno all’attività delle comunità di tipo familiare, organizzano corsi di preparazione ed aggiornamento professionale degli operatori sociali nonché incontri di formazione e preparazione per le famiglie e le persone che intendono avere in affidamento o in adozione minori. I medesimi enti possono stipulare convenzioni con enti o associazioni senza fini di lucro che operano nel campo della tutela dei minori e delle famiglie per la realizzazione delle attività di cui al presente comma.
Non penso proprio che la Minetti, igienista dentale e velina, abbia svolto corsi di preparazione del genere, quindi non era adatta a svolgere questo ruolo perché tale procedura non è fatta per persone impreparate che si presentanto nella notte chiedendo l'affidamento di una ragazzina sbandata già sotto la tutela del tribunale per i minori.
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21 gennaio 2011

L'ennesima minorenne alla corte del sultano di hARdCORE.

1- L'INCUBO DI SILVIO: UN'ALTRA MINORE AI BUNGA PARTY?
Scrivono Francesco Bonazzi e Marco Menduni per il "Secolo XIX"
: L'incubo si chiama seconda minorenne. E i tre giorni che possono cambiare tante cose per Silvio Berlusconi sono quelli a cavallo del Capodanno 2010 (...) Il 29 dicembre 2009 è infatti la data in cui la escort brasiliana Iris Berardi compie 18 anni. Pochi giorni prima della data in cui iniziano le investigazioni telematiche, in cui i cellulari delle ragazze vengono messi sotto controllo e, a posteriori, vengono ricostruiti i loro spostamenti. (...) Se nelle prossime settimane (come Il Secolo XIX ha già annunciato) quel tipo di indagine andrà ancora indietro nel tempo, prima di quel primo gennaio 2010, si potrebbe scoprire che un'altra minorenne già frequentava le feste di Arcore? (...)

La sera del 20 febbraio 2010, scoprono gli investigatori coordinati dai pm Ilda Boccassini, Piero Forno e Antonio san germano, al cancello di villa San Martino di presentano la venticinquenne Nicole Minetti, la diciassettenne Karima "Ruby", la ventiquattrenne Barbara Faggioli e la fresca diciottenne Iris Berardi. Si fermeranno per l'intera notte e riceveranno denaro e regali. Il cellulare di Iris lascia la sua traccia indelebile sul ripetitore della Tim tra le 5 e 18 e le 12 e 25 del 21 febbraio. Lo stesso farà il week-end seguente e in quello del 2 maggio. Poi, ancora, il 12 luglio, il 24 agosto, il 5 e il 25 settembre 2010. Insomma Iris, la brasileira di Romagna, che secondo la polizia sarebbe dedita alla prostituzione, è una delle favorite delle feste di Arcore. (...)
Dalla documentazione acquisita dallo Sco della Polizia, risulta che il contratto del bilocale di Via Olgettina 6 concesso a Iris porti la data del 10 maggio 2010. Insomma, se davvero l'ex barista arrivata a Milano all'età di 17 anni ha esordito nelle allegre serate di Arcore solo il 20 febbraio 2010, bisogna constatare che ha impiegato meno di tre mesi per conquistare quella casa che altre sue colleghe hanno avuto dopo almeno sei mesi e interminabili pressioni sulla Minetti.
2- RUBY: INCHIESTA, AL MOMENTO NON COINVOLTE ALTRE MINORENNI
(ANSA) - Al momento non sono coinvolte altre minorenni nell'inchiesta della Procura di Milano sulla vicenda Ruby nella quale e' indagato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per concussione e prostituzione minorile. E' quanto si e' appreso in ambienti investigativi in relazione ad alcune indiscrezioni pubblicate oggi sul quotidiano 'Il Secolo XIX' che riguardano una ragazza, Iris Berardi, che sarebbe diventata maggiorenne il 29 dicembre 2009. Nonostante gli inquirenti e gli investigatori siano in possesso di tabulati relativi anche al 2009, le indagini, da quanto si e' saputo, riguardano solo il 2010.

20 gennaio 2011

Ruby: Commento sulla procedura d'affido

Mi son letto le prime 70 pagine del faldone relativo all'invito a presentarsi di Berlusconi.
In queste pagine c'è la cronaca minuto per minuto di quello che è successo tra il 27-28 maggio 2010 .
La pm Fiorillo, fin dalla prima segnalazione del caso, disse chiaramente che la sistemazione più idonea per Ruby fosse la comunità.
Poi è successo il catanaio, psicosi collettiva quando arriva la telefonata del premier; i telefoni s'incediano, funzionari che chiamano e richiamano per accertarsi della situazione essendo intimoriti dalla telefonata di Berlusconi. Un delirio.
Io credo che la Minetti non abbia ancora capito il casino in cui si è cacciata, rischia grosso ora.
Comunque la pm Fiorillo si è comportata in modo esemplare, e sinceramente capisco anche i timori dei vari funzionari, tipo la Iafrate che autorizzò l'affidamento dell'adolescente alla Minetti (che  pochi minuti dopo affida la ragazzina alla prostituta brasiliana Michelle come se fosse un pacco) millantando procedure e prassi inesistenti.
A pag.58 ci sono segnati i verbali redatti da dottori e psicologi nel momento in cui Ruby finì in ospedale a seguito di una rissa con la sua coinquilina brasiliana in data 05-06-2010; questi verbali sono stati eseguiti probabilmente seguendo la procedura della Carta di Noto, documento che serve per individuare gli abusi sessuali subiti dai minori.
Queste relazioni sono una spada di Damocle per il nostro sultano, infatti la sua schiera d'avvocati spera che non si  arrivi a celebrare il processo, altrimento non ci sarebbe speranza di sopravvivenza per il porco puttaniere.
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19 gennaio 2011

La comunità Kinderheim e Ruby

Le 389 pagine sono solo una piccola parte della documentazione che i Pm possiedono.
L'origine dell'inchiesta e della documentazione è a Sant'Ilario, nella comunità Kinderheim, dov'era ospitata Ruby.
La polizia sequestrò il computer della struttura dove sono memorizzate tutte le relazioni scritte dagli educatori che riportano le testimonianze di Ruby, la quale ai tempi già parlava delle sue ospitate presso le case del premier.
Le suddette testimonianze erano pure supportate dall'incredibile guardaroba di lusso che aveva Ruby, più gioielli e un mucchio di contanti; certe cose, in una comunità per ragazzi con disagi familiari o sociali, non passano assolutamente inosservate.
Le relazioni, degli educatori e dell'assistente sociale che l'aveva presa in carico, sono prove ben più importanti di tutte le interviste di questi giorni.
Queste relazioni hanno come ultimo approdo il Tribunale per i minori, quindi hanno un'importante valenza giudiziaria essendo scritte da esperti e non da giornalisti.
Forse ci sono anche le testimonianze audiofoniche di tali colloqui, bisogna vedere se già ai tempi si sospettasse di presunti maltrattamenti subiti dalla minore in questione.
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18 gennaio 2011

Le 389 pagine del Ruby-gate

Qui potete leggere e/o scaricare il faldone dell'invito a presentarsi in tribunale per Silvio Berlusconi (nuovo link)

Qui un altro link (il più veloce)
Berlusconi - Ruby, tutte le intercettazioni (Invito a comparire)                                                              

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Gheddafi vaneggia e la popolazione protesta.

Le proteste in Libia continuano e le notizie che giungono sono poche a causa della censura di regime che vige in quel Paese.
Gheddafi ha tenuto un comizio in tv in cui parlava: della protesta tunisina che stigmatizzava sostenendo di fatto Ben Alì; dell'uso del web a suo dire strumento del diavolo per deviare i musulmani; infine ha incitato i libici che hanno subito un esproprio a occupare le case popolari salvo poi rimangiarsi la parola.
Qui uno stralcio del discorso del dittatore:
Questo Internet, che ogni persona demente, qualsiasi ubriaco può ubriacarsi e scriverci , non credete? Internet è come un aspirapolvere, può aspirare qualsiasi cosa. Qualsiasi persona inutile, qualsiasi mentitore qualsiasi ubriacone; nessuno sotto l'influenza; chiunque sia drogato può parlare su Internet, e leggere quello che scrive e ci credi. Questo  parlare  è gratuito. Vogliamo diventare le vittime di 'Facebook' e 'kleenex' e 'YouTube'! Vogliamo diventare vittime di strumenti che hanno creato in modo che possano ridere di nostri stati d'animo? Siamo noi a decidere il nostro destino, basata sui fatti e le nostre esigenze. Inoltre, questo non è l'era di sangue, di fumo, di bruciato, di coltelli e asce, questa è l'era del popolo, e presumibilmente l'epoca della democrazia. Tutto è da elezioni e referendum, vale a dire, attraverso la diretta autorità del popolo, che è la democrazia diretta del popolo, e non attraverso voci di corridoio, e Facebook, e YouTube, e la Kleenex e i dispacci degli ambasciatori americani. Questa ampia rete mondiale di Internet sta ridendo di noi dannneggiando i nostri paesi, ci strappa i vestiti, e uccidono i nostri bambini per questo.
In questa foto si vedono gli avvocati libici protestare contro il governo a Bengasi di fronte a Palazzo di giustizia per sostenere i diritti dei cittadini.
Peacereporter
Le famiglie che in passato erano state espropriate delle loro terre hanno preso alla lettera le parole di Gheddafi "Prendete ciò che vi spetta di diritto" - Dopo che la Polizia ha sgombertato l'ottanta per cento degli alloggi occupati abusivamente dai cittadini, che nei giorni scorsi si erano sollevati contro il caro alloggi, la situazione in Libia sta per tornare alla normalità. A scatenare la rabbia di migliaia di famiglie in tutta la Libia - da Seba a Tripoli, Bengasi e Derna - che nella notte tra giovedì e venerdì hanno occupato centinaia di palazzine dell'edilizia pubblica in costruzione e già assegnate, è stato un discorso pubblico alla televisione di Stato del leader libico. Gheddafi ha autorizzato i tremila libici che, espropriati delle loro terre, reclamavano in cambio un'abitazione, a "prendere ciò che spettava loro di diritto". L'affermazione ha innescato nelle famiglie più bisognose della Libia l'iniziativa di occupare le palazzine di edilizia popolare in costruzione. Secondo la stampa locale ad oggi l'ottanta per cento delle case occupate sono state sgomberate senza l'uso della forza da parte della polizia che prima ha staccato la luce e l'acqua dagli appartamenti e poi ha atteso che le famiglie, rimaste senza viveri, uscissero dagli alloggi l'una dopo l'altra. Venerdì il Parlamento libico aveva condannato il gesto degli occupanti, esortandoli a rivolgersi ai comitati di base, organo che in Libia esprime la "democrazia diretta", per tentare di gestire pacificamente le loro richieste

17 gennaio 2011

Slim Amamou neo Segretario della Gioventù e dello Sport

La Tunisia ha un nuovo governo di unità nazionale.
Per la prima volta in oltre vent'anni, ci saranno anche membri dell'opposizione
Il premier tunisino, Muhammad Ghannouchi, ha annunciato il nuovo governo di unità nazionale. Lo riferisce la Tv di stato tunisina. Si tratta del primo governo degli ultimi vent'anni che conta anche alcuni partiti di opposizione. Al al partito di governo sono andati i quattro ministeri chiave. Secondo quanto ha annunciato Ghannouchi, sono stati riconfermati il ministro degli Esteri del precedente esecutivo, Kemal Morjane, quello dell'Interno, Mohammed Faia, quello della Difesa, Rida Qarira, e quello del Tesoro, Mohammed Rida Chalghoum. Tra la squadra dei ministri ci sono anche gli esponenti dell'opposizione Ahmad Ibrahim e Mustafa Bin Jaafar, mentre Nejib Chebbi, leader del Partito Democratico Progressista, sarà il ministro dello Sviluppo regionale. L'attrice Mufida al-Talatli sarà il nuovo ministro della Cultura.
Il premier ha inoltre annunciato che tra i primi atti del nuovo governo ci sarà la liberazione di tutti i detenuti politici rinchiusi nelle carceri.
Questo governo d'emergenza prevede qualche personaggio coinvolto  nel regime di Ben Alì, però nella composizione dell'esecutivo sono presenti anche membri dell'opposizione ostracizzati dal vecchio regime.
La miglior notizia è la presenza di Slim Amamou, blogger tunisino di punta, inviso al dittatore Ben Alì che lo incarcerò.
Ora è libero, l'esperienza in prigione lo ha cambiato, ma adesso può continuare a dare il suo prezioso contributo per la svolta democratica tunisina.

16 gennaio 2011

La rivoluzione in Libia

Nel Maghreb continuano le proteste e anche nella Libia del terrorista Gheddafi scattano le prime manifestazioni; come in Tunisia i primi focolari si registrano nelle città di media dimensione.
Ieri sera il colonnello ha tenuto un comizio in tv in cui esprimeva il suo disappunto per le proteste tunisine, oggi si registra la chiusura di youtube e sono previste altre restrizioni della libertà.
I manifestanti accusano il governo di corruzione e reclamano case per le persone meno abbienti.
In questa foto si vedono i manifestanti con il libretto verde del dittatore.

Qui una serie di video della protesta a Al-Bayda, la terza città libica.













Qui i tumulti a Darnah-Derna




15 gennaio 2011

L'importanza della Moratti

La sciura Brichetto Arnaboldi in Moratti ci regala le ultime chicche del suo mandato.
Il problema decennale dell'esondazioni del Seveso si risolve in un nulla di fatto, difatti il governo ha bocciato lo stato di calamità negando così gli aiuti di Stato per i cittadini colpiti materialmente dall'esondazione e bocciando il piano per lo scolmatore, l'unica soluzione possibile per risolvere il problema. Naturlamente il paragone con le altre zone alluvionate è fuoriviante, però io ho la fortuna d'abitare nelle zone colpite sistematicamente dalle piene del Seveso e nel giro di 20 anni sono stato testimone di una mezza dozzina di allagamenti, evidentemente il milanese vale meno del cittadino veneto.
Non finisce qui: l'azienda Atm ha deciso l'aumento dei biglietti, la stessa azienda che ha riempito, giustamente, di pubblicità i mezzi pubblici non riesce a calmierare i costi del biglietto, non è un problema di crisi, è solo colpa delle cattive gestioni che si sono susseguite in quest'azienda come quella di Elio Catania, e il cittadino paga sempre dazio.
Altre gesta notevoli della sindachessa, che ha detto di non aver mai preso un mezzo dell'Atm, sono la chiusura della scuola civica serale che si è opposta a tale decisione dell'ex ministra dell'istruzione (sic!) portando le carte in tribunale e il merchandising del brand "Milano" fabbricato in Indocina al posto che in Lombardia.

14 gennaio 2011

La ciliegina sulla torta: Putin con Ruby

Si mette male per Berlusconi; la Boccassini chiede il rito immediato per l'evidenza delle prove, e incrociando le date salta fuori pure la presenza del leader russo Putin durante i festini bunga-bunga.
Non è periodo per gli amichetti del premier: Ben Alì ha issato bandiera bianca e rischia il linciaggio a furor di popolo; Lukashenko è l'ultimo dittatore d'Europa ormai preso di mira da chiunque, anche da Putin; lo stesso Putin è invischiato in questa scabrosa vicenda; Topolanek ha salutato tutti i possibili incarichi europei a causa delle foto in Sardegna; Gheddafi è inviso alla UE, Bush ha fatto una brutta fine.
Tutto quello che tocca diventa........

1- DAGOREPORT - (H)AR(D)CORE COL RUSSO!
I tre giorni del bunga bunga nel lettone con Putin! Tracciato il telefonino di Ruby Rubacuori: nei giorni 24, 25 e 26 aprile la marocchina sta "di continuo", vale a dire giorno e notte, ad Arcore. E chi arriva il 25 sera in elicottero alla residenza del premier? Niente meno che il presidente russo Vladimir Putin! Ecco gli spostamenti di Berlusconi: il 24 arriva a Milano, pomeriggio ufficiale con Napolitano alla Scala, poi per ventiquattro ore si perdono le sue tracce, tanto i telegiornali sono stati bombardati col il diversivo del videomessaggio.
Il 25 sera, giorno della Festa della Liberazione (sessuale), va a Malpensa ad accogliere il prestigioso ospite: tutti a cena ad Hardcore, Silvio, Putin e la nipote di Mubarak. Mejo di un vertice internazionale! Tre giorni prima, il 22 aprile, c'era stata la direzione Pdl del "che fai mi cacci" a Fini...
La parola che incastra Silvio (nella telefonata alla Questura): «Affidatela» al consigliere Nicole Minetti. Non c'è bisogno di affidare una maggiorenne, si affida solo una minorenne...

ORE 21: SILVIO ACCOGLIE L'ARRIVO DI PUTIN A MALPENSA. POI IN ELICOTTERO AD ARCORE PER LA CENA (DOVE C'E' ANCHE RUBY)
(AGI) - Malpensa, 25 apr. - Ad accogliere il premier russo, Vladimir Putin, all'aeroporto di Malpensa stasera verso le 21 ci sara' il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Putin - che in origine doveva fare tappa in Italia per una visita espressamente privata - trovera', invece, al suo arrivo la banda e il picchetto d'onore. I due premier poi si trasferiranno in elicottero ad Arcore, dove, nella residenza di Berlusconi,Villa San Martino, si terra' una cena informale. Secondo quanto si apprende,il leader russo dormira' a Villa Germetto, residenza settecentesca da poco ristrutturata da Berlusconi per accogliere l'Universita' del pensiero liberale, dove avranno un incontro con la stampa domani alle 12:30. In cima all'agenda dei colloqui, oltre al rafforzamento dell'interscambio commerciale fra i due paesi, i temi dell'attualita' politica internazionale e la cooperazione in materia di sicurezza energetica.
Back Link: Ruby

Le frottole della vicenda Ruby

Sono state raccontate un mucchio di cavolate per tentare di sminuire il gravissimo caso dell'ex minorenne Ruby, provo a riassumerle:
  • L'unico motivo per cui Ruby fu spacciata per la nipote di Mubarak è la coincidenza dell'incontro tra Berlusconi e Mubarak il 19 maggio 2010, primo anniversario della morte dell'unico nipote di Mubarak: probabilmente durante quell'incontro si è parlato della fatalità e il nostro ineffabile premier, pochi giorni dopo, ha usato quel riferimento inopportuno pensando che tanto in questura non avrebbero fatto ulteriori ricerche. Quindi non è assolutamente vero che la stessa Ruby si sia presentata come la nipote di Mubarak, in quanto fu Berlusconi a sostenere ciò sapendo benissimo che l'unico nipote di Mubarak era morto da poco più di un anno.
  • Le comunità per la tutela dei minorenni sono aperte 24 ore su 24, e in quel periodo c'erano posti letto disponibili. Lo scaricabarile delle responabilità da parte della questura è gravissmo perché loro sono più che tutelati mentre le comunità sono diffamate e poco protette dalle istituzioni.
  • Non c'è nessun tipo di legge o di procedura che permetta l'affidamento di una minorenne a una sconosciuta (Nicole Minetti), non esiste. Ruby era scappata dalla comunità di Genova, era in giro senza documenti ed era indagata per furto aggravato. 
  • La questura non ha rispettato la procedura, quindi Maroni mente quando sostiene il contrario; il reato di concussione da parte del Premier è palese.
Back Link: Ruby

13 gennaio 2011

Osserviamo ammirati come dimostrerà ora il suo disinteresse.

Sono giorni difficili:
  • Marchionne vuole esportare la Fiat in America nel completo disinteresse del Governo.
  • L'amico Ben Alì è sotto assedio, e dall'Italia arrivano solo delle fumose dichiarazioni di Frattini nel completo disinteresse del premier.
  • Una corte costituzionale disincantata cassa il legittimo impedimento nel completo disinteresse del premier; tanto lui ha giurato sulla testa dei figli e certe leggi mica le ha proposte lui.
  • Alla fine, di suo interesse, rimane il Milan e il titolo Mediaset in borsa.
P.S. for dummies: d'ora in poi, se un ladro ti dirà "o la borsa o la vita", potrete dire che vi ha rapinato un ladro riformista.

12 gennaio 2011

Lo scazzo tra Renzi e Lerner

Clamorosa querelle tra il sindaco, ex-rottamatore, Renzi e Gad Lerner.
La vicenda s'incentra sulla dichiarazione di Renzi in cui afferma di sostenere Marchionne "senza se e senza ma" e prende una brutta piega quando, clamorosamente, il giovane Renzi rinfaccia a Gad dei commenti presenti sul suo blog, un po' sopra le righe, in cui si paragona il sindaco a Lando Conti, ex sindaco di Firenze assassinato dalle Brigate Rosse nel 1986.
Certe polemiche sui contenuti dei commenti sono prive di senso, soprattutto se ha dare risalto a ciò è un giovane che conosce benissimo i meccanismi del web.
Lerner ha risposto al sindaco, da gran signore, con un invito all'Infedele, così Renzi potrà spiegare il suo endorsement per Marchionne, uno che ha spaccato il sindacato più di Berlusconi e che, se perde, si porta la Fiat in Canada.
L'agitato scambio d'opinioni è stato ripreso da Cerazade che sostiene Marchionne, e quindi Renzi,  in quanto riformista (non capisco cos'abbia di riformista 'sto Marchionne visto che non c'è niente di più antico della pistola puntata alla tempia degli operai con un aut-aut che ricorda lo schiavismo più becero), e naturalmente dal blog Daw che non perde tempo nel gettare fango riportando inesistenti minacce di morte rivolte al sindaco.
Renzi si è comportato come un pischello che frigna per un commentino, o forse si è arrabbiato quando gli è stato rinfacciato la colazione ad Arcore, ci doveva pensare prima.

11 gennaio 2011

La truffa del brand "Milano"

Complimenti alla sciura Brichetto che, al posto di dar lavoro a chi produce moda a Milano,  ha preferito appaltare tutto all'estero mentendo sulla qualità del prodotto.
Radio Lombardia.it
Le magliette e le felpe con il marchio di Milano voluti e promossi dall'assessore comunale leghista al Turismo Alessandro Morelli sono prodotte nel Sud Est asiatico. La denuncia arriva dal consigliere comunale del Pd Pierfrancesco Maran. Quest'ultimo dopo aver controllato tra le etichette delle decine di prodotti targati Milano in vendita da alcuni mesi nei negozi, ha fatto la scoperta della provenienza del materiale. Le t-shirt (dai 17,90 ai 19,90 euro) sono made in Bangladesh, le felpe (39,90 euro) sono fatte in Cambogia e il set con tre palline di Natale (8 euro) vengono dalla Cina. I prodotti erano andati a ruba anche durante le feste di Natale.  "A Milano ci sono quattromila imprese tessili - ha attaccato Maran - ci sembra imbarazzante che prodotti che portano il marchio 'design 100% made in Milan' siano fatte nel Sud Est asiatico. Ancor più imbarazzante che a promuoverle sia un assessore della Lega, un partito che vuole difendere il territorio, ma solo a parole". Oltre a chiedere la testa dell'assessore Morelli, il Pd ha puntato il dito contro la gara d'appalto per la scelta del licenziatario dei gadget con il brand Milano vinta, ironia della sorte, da un'impresa piemontese. Il capitolato, stando alle denunce dei democratici, non conterrebbe l'obbligo di valorizzare produttori milanesi e italiani come invece annunciato al momento dei lancio dei primi gadget dal sindaco Letizia Moratti. "Delle decine di prodotti con il marchio Milano - ha concluso Maran - noi siamo certi che sia al 100% italiano solo il panettone". Ma anche il dolce tipico milanese con il brand della città è stato infatti prodotto fuori Milano, ossia da una pasticceria vicentina. Per difendersi dalle accuse del Pd  l'assessore leghista al Turismo, Alessandro Morelli ha ammesso che per sfondare nei mercati internazionali un brand deve necessariamente affidarsi alle regole di mercato.

PD: I don't know what you want to do.

Io non sono a conoscenza del bilancio monetario del Pd milanese, magari sono in ordine e non presentano buchi o errori, però  il Pd locale ha somatizzato le primarie e la vittoria di Pisapia al posto di svoltare e puntare a Palazzo Marino.
Ormai è certo: il PD a Milano vuole perdere.
Io, che ho vissuto a Milano con sindaci squallidi come Pillitteri-Borghini-Formentini-Albertini-Moratti, ho la fortuna di poter votare un candidato serio come Giuliano Pisapia che ha vinto le primarie contro (e dico contro perché, a questo punto, è appurato che al Pd, di Milano, non frega un cazzo) uno svogliato Boeri, mi ritrovo a constatare la totale mancanza di spinta propagandistica per questa candidatura.
Non mi riferisco al vociare romano che reputa Pisapia troppo di sinistra (sic!), mi riferisco al PD milanese che parla di fantomatiche liste civiche dalla dubbia utilità, tergiversa e gigioneggia, eppoi vado a dare una sbirciata al sito del partito e di alcuni circoli e cosa vedo....... NULLA, neanche un banner con scritto "Vota Pisapia" o "pisapiaxmilano", per non parlare delle officine per la città istituite dal comitato pro Pisapia.
Merde, voi pensate solo alle poltrone, ripigliatevi branco di sfigati, io altri 5 anni di Brichetto non li voglio.

10 gennaio 2011

Italia

Dopo l'urlo  "Forza Italia" scippato dalle curve degli stadi (che per anni hanno dovuto convertire il grido euforico in forza azzurri) dalla compagine berlusconiana, ora vogliono ridenominare il partito del Premier in "Italia".
Panico tra i leghisti che sono diventati verdi bile; ci toccherà ridenominare tutti i corso Italia, piazza Italia ecc. in corso della Penisola e piazza Tricolore.
Naturalmente non può mancare la dicitura "Berlusconi Presidente" giusto per stoppare sul nascere i piccoli Fini&Casini e per ricordare a tutti che dopo Berlusconi c'è solo Berlusconi in Italia e, se a qualcuno non sta bene, quella è la porta, anzi il confine.

09 gennaio 2011

El General rapito in Tunisia.

La polizia del regime tunisino ha rapito 7 giorni fa il rapper El General, di soli 22 anni, colpevole di aver scritto una canzone contro il presidente.
La rivolta nel Maghreb è fomentata da ragazzi che non hanno prospettive di lavoro, e conseguentemente di vita.
Il regime tunisino, che ha sostenitori in tutto il Mediterraneo in quanto laico, per reprimere la rivolta ha fatto rapire oltre a El General pure i  blogger del Partito Pirata tunisino che informavano via internet della rivolta.
Gli scontri più gravi si sono registrati nella zona interna della Tunisia dove c'è il più alto tasso di disoccupazione, specie nella zona di Sidi Bouzid dove alcuni giovani laureati si sono dati fuoco come segno di protesta.

Lui è una promessa del rap tunisino. Hamada Ben Amor, 22 anni, di Sfax, in arte El Général. Sulla sua pagina facebook ha più di 15.000 fan. Ma la sua fama è destinata a crescere grazie all`ennesimo autogol del regime tunisino, che ieri lo ha arrestato, con un vero e proprio blitz che ha coinvolto una squadra di 40 poliziotti. Niente di nuovo in un paese governato dal 1987 da un uomo, Ben Ali, che non ammette critiche. E di accuse contro lui e il suo regime sono pieni i pezzi di El Général.
La prima canzone si chiama Tounes Bladna, che vuol dire "la tunisia è il nostro paese". Ed è un duro atto d`accusa contro il regime e la corruzione, uscito all`indomani delle rivolte di Sidi Bouzid (video), dove il 17 dicembre un diplomato disoccupato si è suicidato dandosi fuoco davanti alla prefettura dopo che la polizia gli aveva sequestrato la merce di una bancarella abusiva con cui si manteneva.
Da allora il l`intero paese è in rivolta, e di città in città si susseguono manifestazioni, scioperi e scontri di piazza con la polizia, che finora hanno causato tre morti. Raccontare quelle proteste significa gettare le basi per un ponte di solidarietà tra le due rive. Il che equivale ad abbattere i muri della fortezza Europa. E in questo senso occhio anche a quello che sta succedendo ad Algeri, dove pure i ragazzi scesi in strada contro il caro vita e la corruzione.
Tounes bledna, besyesa wla beddam, tounes bledna, w rjelha jamais tsallam, tounes bledna, lyed fel yed ennas lkol, tounes bledna, w lyoum lezem nal9aw lhal. - La Tunisia è il nostro paese, con la politica o con il sangue, la Tunisia è il nostro paese, e i suoi uomini non si arrendono mai, la Tunisia è il nostro paese, mano nella mano, tutta la gente, la Tunisia è il nostro paese, oggi non abbiamo ancora trovato pace.
 
L`altro pezzo incriminato è Rais LeBled, che vuol dire presidente del paese. Si tratta di una specie di lettera al presidente, in nome del popolo, in cui Général lo sfida a scendere per le strade e a vedere la realtà dei giovani disoccupati dopo anni di sacrifici e di studio, in un paese divorato dalla corruzione e dalla gestione mafiosa e clientelare del potere. Un pezzo che sta impazzando sulla rete e che ormai è un po` l`inno della rivolta
Avremmo tanto voluto raccontarvi la Tunisia con un reportage dal terreno, ma è impossibile visto che dopo la pubblicazione dell`inchiesta sulla dittatura a sud di Lampedusa e sulla durissima repressione sindacale del 2008, il mio nome è finito sulla lista nera dei servizi tunisini e mi è vietato rientrare in quel paese. E a me è andata grassa. Perché sono libero. Quando i giornalisti sono tunisini infatti, la soluzione è lhbas, il carcere. Gli ultimi due finiti al gabbio, secondo Réporters sans frontières, sono i due blogger Sleh Edine Kchouk e Hamadi Kaloutcha (http://www.facebook.com/Kaloutcha.Hamadi).
E poi ci sono Slim Amamou e Azyz Amamy, altri due blogger che sono scomparsi senza che si sappia che fine hanno fatto. Senza dimenticare, tra i tanti altri, i due reporter Fahem Boukaddous e Hasen Benabdallah di Radio Kalima, in galera rispettivamente da 100 e 241 giorni per aver raccontato all`epoca dei fatti la repressione dei moti di Redeyef.

08 gennaio 2011

La Giffords vittima della Palin

My 1st Congress on Your Corner starts now. Please stop by to let me know what is on your mind or tweet me later.
Questo è stato l'ultimo tweet della deputata Giffords che ora è in fin di vita. Il padre della vittima ha commentato la tragica notizia dicendo che sua figlia aveva come nemici l'intero Tea Party.
Di certo la Palin non c'è andata per il sottile con coloro che appoggiarono la riforma sanitaria di Obama combattuta con toni aspri e spesso violenti.
Usa, parlamentare del Congresso ferita durante un comizio | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano
Una deputata del Congresso americano, Gabrielle Giffords, 40 anni, è in fin di vita, dopo essere stata raggiunta da un colpo d’arma da fuoco sparato da uno sconosciuto. La donna stava partecipando a un’iniziativa pubblica in una strada di Tucson, in Arizona, davanti a un esercizio commerciale, quando l’uomo ha cominciato a sparare all’impazzata. La parlamentare è stata raggiunta da un colpo alla testa sparato a bruciapelo. Altre 6 persone sono morte nella sparatoria. Ma secondo alcuni media americani, in tutto le persone colpite, fra vittime e feriti, sarebbero quindici. L’attentatore è stato arrestato.
Le condizioni della deputata sono apparse subito serie. Un testimone, un uomo che lavora in un negozio vicino al luogo della sparatoria, ha detto di aver udito fra i 15 e i 20 colpi.
Eletta per la prima volta nel 2006, Gabrielle Giffords, ha fatto parte del comitato per lo Spazio e l’Aeronautica e ha lavorato nel comitato per la Scienza e la Tecnologia. La deputata era nella “target list” di Sarah Palin. L’ex governatore dell’Alaska ed ex candidata alla vicepresidenza aveva stilato un elenco di avversari da sconfiggere politicamente “per la loro responsabilità nel disastro” rappresentato dal voto con cui il Congresso aveva approvato la riforma sanitaria. La Giffords, conosciuta per il suo impegno a favore dell’aborto, votò anche a favore della ricerca sulle cellule staminali embrionali, e contro i sussidi alle compagnie petrolifere. Era una sostenitrice delle energie rinnovabili. Democratica moderata della Blue Dog coalition.
Alla fine di marzo dello scorso anno, in vista dell’approvazione finale della riforma sanitaria, l’ufficio della Giffords a Tucson era stato attaccato da vandali, che nella notte ne avevano distrutto la porta d’ingresso. Minacce e atti vandalici avevano avuto come obiettivo altri parlamentari, tanto da indurre gli agenti federali a un vertice con un centinaio di deputati democratici, considerati a rischio, e a decidere con loro le misure di sicurezza da prendere.

Quale punizione per i terroristi?

Quale punizione per i terroristi? | Jacopo Fo | Il Fatto Quotidiano
Mia madre fu rapita, seviziata con tagli di lamette e sigarette spente sul corpo e violentata da un gruppo di fascisti armati. Oggi sappiamo chi erano questi criminali, ma non verranno mai puniti grazie alla prescrizione.
Sinceramente non mi interessa il fatto che non scontino nessuna pena per quello che hanno fatto. Non è una questione di perdono. Io non perdono proprio niente. Ma credo che la punizione sia compito di Dio o, se preferite, delle leggi di natura. E sono certo che gente di quel genere ha vissuto perdendo la cosa più preziosa: la possibilità di essere sensibili alla vita e all’amore. Chi si macchia di crimini orrendi per riuscirci deve uccidere la sensibilità al dolore altrui, ma così perde anche la capacità di provare empatia per altri esseri umani. Cosa può esserci di peggio che vivere afflitti dalla sordità emotiva?
Mandela, dopo 27 anni di prigione, dovette decidere cosa fare dei criminali che avevano compiuto ogni sorta di violenza contro migliaia di neri. Lui decise che metterli in prigione non sarebbe servito. Non avrebbe ripagato le vittime per il dolore sofferto. Fu invece creato il Tribunale del Perdono. Per anni le vittime testimoniarono quel che avevano subito. E poi ai criminali fu chiesto di raccontare nei dettagli quel che avevano compiuto. E queste deposizioni furono trasmesse da radio e tv per anni, ogni giorno. Il vescovo Tutu, che con enorme sofferenza ha presieduto le udienze, ha spiegato il significato di questa scelta: “Adesso le famiglie delle vittime della crudeltà conoscono quello che è realmente accaduto ai propri cari”.
Si tratta di un modo di pensare ben diverso da quello patriarcale della legge della vendetta. In Sudafrica si pensa che la vittima non stia meglio se viene vendicata. La vittima sta meglio se il suo dolore viene riconosciuto nel dettaglio. Quando torni a casa e dici a tuo fratello che ti ama che hai ricevuto 100 frustate lui soffrirà talmente a sentire il tuo racconto che nella sua mente spererà che le frustate non siano state proprio 100, magari un po’ meno… Solo 75… Ma tu hai preso proprio 100 frustate e le più terribili sono state le ultime 25. E vorresti che fosse riconosciuta l’interezza del tuo dolore. Non si tratta di facile perdonismo.
Il colpevole è costretto a raccontare nei dettagli l’orrore che ha commesso. Sua madre, sua moglie, sua figlia sapranno esattamente che cosa ha compiuto. Ovviamente questa scelta non può essere applicata su casi singoli di delinquenza. Lì c’è la necessità di rinchiudere fisicamente il colpevole per evitare ulteriori danni. Ma quando i crimini sono compiuti da terroristi di Stato o contro lo Stato, durante momenti politici di follia, la semplice pena detentiva è insensata. Se un popolo vuol liquidare il proprio passato di bestialità diffusa deve sapere chi ha fatto cosa. Proprio perché si diminuisce la probabilità che simili atrocità si ripetano.
Tocca fare i conti con la storia. Solo così si può scoprire, al di là di ogni dubbio, la verità.
Noi oggi sappiamo ben poco sulla stagione del terrore rosso e nero e sui complotti di Stato che insanguinarono l’Italia negli anni ’70. Di come fu organizzato il rapimento di mia madre non si sa quasi nulla. Si mormora che i fascisti che rapirono Franca fossero spalleggiati da un gruppo di Carabinieri deviati che brindarono in caserma subito dopo il crimine. Secondo alcuni, tra gli esseri che agirono c’erano addirittura appartenenti a un’unità illegale dei carabinieri che vennero soprannominati “I Corvi”, responsabili di altri crimini allucinanti e di almeno un altro rapimento con stupro e torture.
E’ vero? Vorrei saperlo.
Se potessimo ottenere la verità su quegli anni, evaporerebbe anche l’aurea di efficienza bellica che aleggia intorno ai vari terroristi. Si saprebbe la verità sulle infinite azioni idiote che compivano quotidianamente (quanti furono arrestati perché persero la carta d’identità durante una rapina? Quanti esibirono due patenti a un posto di blocco? Quanti avevano in tasca le chiavi del deposito delle armi con l’indirizzo scritto sulla targhetta? Quanta gente venne arrestata, ferita, uccisa, per banali errori e malintesi?). E si saprebbe anche di quanti approfittarono della confusione per rubare i soldi delle armate rosse o di quelle nere. Quanti furono uccisi dai loro stessi compagni (o camerati) per sporche questioni personali
Del terrorismo non conosciamo proprio il lato più importante per chi voglia evitare di ripetere gli stessi terribili errori. Oggi i libri che raccontano queste storie per lo più censurano la stupidità del male. Così alcuni giovani disinformati possono avere un’idea eroica delle bande armate degli anni ’70. Possono credere alla retorica… La verità è un’altra. Non posso raccontarla qui per ragioni di spazio.
Se ti interessa saperne di più leggi la mia storia di militante dell’Autonomia Operaia nel 1974 (Anch’io Black Bloc!, Il Servizio d’Ordine è criminale?, Fan più danni i black bloc o Assange?). Poi ho capito come stavano le cose e sono scappato… Per mia fortuna. Una storia che ho già raccontato altre volte, ma che pochi vogliono sentire… Perché è una storia senza eroi.
Jacopo Fo

07 gennaio 2011

Courtney Love denunciata per diffamazione via Twitter

Il primo processo per diffamazione via Twitter coinvolge un'imputata rock come Courtney Love.
L'ex moglie di Kurt Cobain   avrebbe infatti insultato lo stilista Dawn Simorangkir proprio attraverso il suo profilo Twitter. A quanto pare, avrebbe utilizzato i cinguetii del social network per cantargliene di tutti i colori e per allertare i suoi follower sul controverso personaggio, a suo dire noto tossicomane e sfruttatore di giovani modelle indotte addirittura alla prostituzione (musica.excite.it).
Nel frattempo Twitter ha sospeso l'account di Courtney che in sua difesa potrebbe sostenere che il social network in questione sia una specie di droga che le ha offuscato il giudizio di ciò che stava scrivendo.
Update:   
Courtney Love dovrà dare 430 mila dollari a una stilista.

06 gennaio 2011

Mani bucate a Milano

Leggo il post "Il buco nero del Piddì milanese" e mi domando come sia possibile tutto ciò soprattutto considerando la mole di fondi che possiede la Moratti in Brichetto.
La sciura usa fondi pubblici per pubblicizzare le poche iniziative intraprese dal comune o tutt'al più se le inventa di sana pianta, senza considerare i soldi di famiglia che usa per finanziare la campagna elettorale.
Visto la situazione di svantaggio da cui parte il centrosinistra, perché si sprecano i soldi senza che nessuno si prenda le responsabilità di certe scelte scellerate?
Al di là del giudizio su questa stirpe di imbecilli capaci solo di fare buchi di cassa senza finire a spazzare cessi come accadrebbe in qualsiasi azienda, vorremmo cogliere l’occasione per porre un problema serio. Qui la campagna di Giuliano Pisapia non sta decollando anche per una incredibile, illogica, indegna, inaccettabile mancanza di soldi.

05 gennaio 2011

Calendario Papi 2011

Capolavoro di calendario realizzato dai Paguri scaricabile dal sito donzauker.it
Questo calendario ha scavalcato di prepotenza la mia hit facendo scivolare indietro  el milanes e frate indovino.

04 gennaio 2011

Fumando il Corriere della Sera.

Solito articolo che parla degli effetti negativi della Ganja sull'uomo, si cita una ricerca americana, che la Fondazione Veronesi ha fatto immediatamente sua, riguardo un eventuale rischio di tumore (proprio loro che sono pro-termovalorizzatori e pro-nucleare) per chi fuma questo prodotto:
Secondo i ricercatori, i cannabinoidi stimolano le MDSC con il risultato di frenare il sistema immunitario. «Le MDSC - ha spiegato Nagarkatti - sembrano essere cellule uniche e importanti che potrebbero essere scatenate da una produzione inappropriata di certi fattori di crescita da parte di cellule cancerose o altri tipi di agenti chimici come, appunto, i cannabinoidi». In pratica, i cannabinoidi contenuti nella marijuana stimolerebbero l’azione di questo particolare tipo di cellule (le MDCS, appunto, recentemente individuate) che operano in senso contrario al sistema di difesa dell’organismo: ne inibiscono l’attivazione, lasciando l’individuo con una capacità molto bassa di rispondere alle aggressioni del corpo da parte dei patogeni.
In pratica ci sarebbero queste cellule appena scoperte che potrebbero inibire il sistema immunitario, buon per loro se la scoperta è confermata.
Ora veniamo alla seconda parte dell'articolo che cita le statistiche dell'Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto superiore di sanità tanto caro a Giovanardi che usa questi numeri farlocchi come propaganda dei suoi inesistenti successi contro la droga:
Sono quasi tre milioni (2.924.50) gli italiani consumatori di sostanze stupefacenti, intendendo con questo termine sia quelli occasionali che quelli con dipendenza da droghe che ne fanno uso quotidiano. Nel 2008 le stime parlavano di circa 3.934.450 persone e si registra quindi un calo di oltre il 25 per cento. Su un campione di 12.323 soggetti di età compresa fra i 15 e i 64 anni che hanno dichiarato di aver fatto almeno una volta nella vita uso di stupefacenti l’1,29 per cento ha ammesso di aver provato con l’eroina (1,6 nel 2008), il 4,8 per cento con la cocaina (7 nel 2008), il 22,4 per cento con la cannabis (32 nel 2008), il 2,8 per cento con stimolanti, amfetamine, ecstasy (3,8 nel 2008), l’1,9 per cento (3,5 nel 2008) con gli allucinogeni. Percentuali che variano (ma che sono tutte inferiori se paragonate a quelle del 2008) se si prende in considerazione solo la popolazione studentesca, su un campione di 34.738 ragazzi di 15-19 anni). In questo caso l’1,2 per cento degli intervistati nel 2009 ha detto d’aver sperimentato eroina, il 4,1 cocaina, il 22 per cento di cannabis, il 4,7 di stimolanti e il 3,5 di allucinogeni.
Dunque, secondo questi numeri in un anno si sono persi ben il 25% di consumatori di cannibinoidi, miracolo!!!
Sarà merito del decreto Fini-Giovanardi ?
Sarà merito della figura paterna di Giovanardi ?
Forse è a causa della crisi ?
Niente di tutto questo, basta cambiare il metodo di rilevazione e togliere l'anonimato, così la gente preferirà mentire su eventuali usi e le statistiche s'abbassano in modo che il caro Giovanardi possa menarsela nelle interviste; Milano è la capitale europea della bamba che ha soppiantato la Ganja, Napoli e Gioia Tauro i porti dove arriva e l'eroina è tornata con prezzi bassi perché è tornata in auge la sua produzione dove prima era vietata, il resto son cazzate.