Complimenti alla sciura Brichetto che, al posto di dar lavoro a chi produce moda a Milano, ha preferito appaltare tutto all'estero mentendo sulla qualità del prodotto.
Radio Lombardia.it
Le magliette e le felpe con il marchio di Milano voluti e promossi dall'assessore comunale leghista al Turismo Alessandro Morelli sono prodotte nel Sud Est asiatico. La denuncia arriva dal consigliere comunale del Pd Pierfrancesco Maran. Quest'ultimo dopo aver controllato tra le etichette delle decine di prodotti targati Milano in vendita da alcuni mesi nei negozi, ha fatto la scoperta della provenienza del materiale. Le t-shirt (dai 17,90 ai 19,90 euro) sono made in Bangladesh, le felpe (39,90 euro) sono fatte in Cambogia e il set con tre palline di Natale (8 euro) vengono dalla Cina. I prodotti erano andati a ruba anche durante le feste di Natale. "A Milano ci sono quattromila imprese tessili - ha attaccato Maran - ci sembra imbarazzante che prodotti che portano il marchio 'design 100% made in Milan' siano fatte nel Sud Est asiatico. Ancor più imbarazzante che a promuoverle sia un assessore della Lega, un partito che vuole difendere il territorio, ma solo a parole". Oltre a chiedere la testa dell'assessore Morelli, il Pd ha puntato il dito contro la gara d'appalto per la scelta del licenziatario dei gadget con il brand Milano vinta, ironia della sorte, da un'impresa piemontese. Il capitolato, stando alle denunce dei democratici, non conterrebbe l'obbligo di valorizzare produttori milanesi e italiani come invece annunciato al momento dei lancio dei primi gadget dal sindaco Letizia Moratti. "Delle decine di prodotti con il marchio Milano - ha concluso Maran - noi siamo certi che sia al 100% italiano solo il panettone". Ma anche il dolce tipico milanese con il brand della città è stato infatti prodotto fuori Milano, ossia da una pasticceria vicentina. Per difendersi dalle accuse del Pd l'assessore leghista al Turismo, Alessandro Morelli ha ammesso che per sfondare nei mercati internazionali un brand deve necessariamente affidarsi alle regole di mercato.
IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA SE NON SIETE IN FISSA CON "*BABY
REINDEER*"? IN CHIARO PASSA IL PRIMO E MIGLIORE DEI TRE DIABOLIK DEI
MANETTI BROS, CIOÈ "*DIABOLIK*", CON LUCA MARINELLI UN PO' TROPPO NASONE
PER IL RUOLO, E "*SADE*" DI BENOIT JACQUOT, RECENTEMENTE ACCUSATO DI
MOLESTIE DA JUDITH GODRECHE. MA OCCHIO AL GRANDE RITORNO DI "*1997 FUGA DA
NEW YORK*" - IN SECONDA SERATA APRITE GLI OCCHI ALL'AVVENTURA DI SERENA
GRANDI NEL NON TROPPO RIUSCITO "*DESIDERANDO GIULIA*"… - VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia BABY REINDEER Che vogliamo vedere stasera se
non siete ormai in fissa con "Baby Reindeer" e il suo gioco di incastri
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15 minuti fa
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