Pipistrello di mamma sua - Vittorio Zucconi
L’aspetto più deprimente della “Batcaverna” che il figlio della signora sindaco Brichetto in Moratti, regina dell’operosa Milano si è fatto costruire alla Bovisa, già cuore industriale di un’ altra città, non sta nelle eventuali violazioni di norme edilizie. Questa è robetta da vendere ormai a mazzetti, come il prezzemolo e chi è senza peccato eccetera. L’aspetto più deprimente sta nel fatto che un giovanotto cresciuto e allevato nella Milano più ricca e altoborghese degli anni ‘80 e ‘90, istruito nelle migliori scuole, con ogni strada del mondo aperta davanti a se dal nome, dai soldi di famiglia, dalla salute, da tutto, abbia a 30 anni passati come ideale culturale i fumetti e i film di Batman, sognando le uscite segrete con la molla e la piscina con l’acqua salata (ma quanta pasta ci voleva cuocere dentro?). Come se i miei nipotini di sette anni potessero costruirsi una casa fatta come le astronavi di Guerre Stellari di Lego o Playmobil. E poi ci meravigliamo per il deserto culturale dei figli dello squallore urbano che sono pronti a tutto per una comparsata in un Grande Fratello, per un “book” da passare a Emilio Fede o per una marchetta in cambio di una Mini rossa. Sono questi, Batman, il Bunga Bunga, il book coi sederini al vento, i privè dei club, la lap dance, la Mini regalata, la collanina, il posto in consiglio regionale sistemato dal papà, i famosi “valori” morali e di destra che avremmo dovuto trasmettere ai giovani e che noi del Nord avremmo dovuto inculcare al resto dell’ Italia?
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6 ore fa
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