Il Presidente Napolitano: «Rispettare il Tricolore è un dovere per chi ha ruoli di governo»

31 ottobre 2010

Maroni & Ruby: come rovinarsi la reputazione.

Maroni, ma che razza di ministro sei? | Gad Lerner
Alcuni onesti funzionari di polizia hanno messo agli atti, nei loro rapporti, le pressioni indebite ricevute dai superiori alla Questura di Milano, dopo la telefonata del premier. Che il rilascio della giovane priva di permesso di soggiorno e accusata di furto sia avvenuto secondo le procedure, e con l’autorizzazione del magistrato di turno, è talmente poco verosimile che gli stessi avvenimenti successivi lo smentiscono: altro che affidamento alla Minetti. Ruby andò a dormire in casa dell’amica brasiliana, luogo non certo adatto alla tutela di una minorenne. Il ministro degli Interni Roberto Maroni, leghista “cattivo”, specialista in espulsioni di clandestini, stavolta pur di coprire Berlusconi partecipa allo scaricabarile indegno fra pubbliche autorità, ma soprattutto lascia in brache di tela gli onesti funzionari che stesero rapporto, quando ricevettero ordini impropri dai superiori. Meritavano un plauso dal ministro responsabile dell’ordine pubblico, non questa vile sconfessione.
jawas
Il Corriere della Sera
MILANO - Non c'è stata alcuna autorizzazione all'affido di Ruby alla consigliera regionale Nicole Minetti da parte del pm dei minori Annamaria Fiorillo, di turno la sera del 27 maggio quando la ragazza venne fermata e portata in Questura a Milano. Lo si apprende da fonti giudiziarie citate dall'agenzia Ansa. Il pm, contattato più volte dalla polizia, non solo non diede il via libera alla consegna della ragazza ma, a differenza di quanto sostenuto in una nota della Questura, non raggiunse mai alcun accordo circa l'affido alla consigliera, e non lo avrebbe raggiunto nemmeno nel caso fosse arrivata negli uffici di via Fatebenefraterlli una copia dei documenti di identità. Il magistrato aveva disposto la collocazione di Ruby in una struttura protetta e, qualora non ci fosse stato posto (come riferito poi dalla Questura), di trattenerla. Infine alla Fiorillo non sarebbe mai arrivata la telefonata per chiedere l'autorizzazione ad affidare la minorenne, una volta identificata, alla Minetti.
RELAZIONE DELLA POLIZIA - Del fatto che il pm non diede l'autorizzazione ad affidare la giovane, ora al centro dell'inchiesta della Procura di Milano per favoreggiamento della prostituzione, è testimonianza la relazione stilata quella notte dalla polizia. Secondo il documento, arrivato alla Procura dei minori circa un mese più tardi (e non al pm Fiorillo nei giorni successivi), dopo l'arrivo della ragazza in Questura e l'avvio delle procedure di identificazione, era arrivata la telefonata dalla presidenza del Consiglio dei ministri in cui si specificava che Ruby era la nipote del presidente egiziano Mubarak e che «quindi doveva essere lasciata andare». Dopodiché, sempre secondo il rapporto, in via Fatebenefratelli si erano presentate «due amiche della minore», e cioè Nicole Minetti, che si è offerta di prendere in affido la giovane e la coinquilina della minore. Vista la nuova situazione, viene contattato ancora il pm di turno, la quale - informata anche della segnalazione della parentela di Ruby - «disponeva comunque l'affido della minore a una comunità o la temporanea custodia della minore presso gli uffici della Questura». Infine, è scritto ancora nella relazione, veniva di nuovo contattato il pm e «si raggiungeva il seguente accordo, e cioè bisognava avere la copia di un documento di identità della minore per poi poterla affidare alla Minetti e lasciarla andare». Il documento o una sua copia, chiesto dal magistrato per verificare se la ragazza fosse o meno nipote di Mubarak, non venne però recuperato. La giovane venne quindi identificata in altro modo e, secondo quanto ribadito da fonti giudiziarie, Ruby venne affidata alla Minetti nonostante non ci fosse il consenso del pm Fiorillo.
Back Link:  La questura Fatebenefratelli e Ruby

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Marrazzo e' andato a trans per anni con l'auto blu e pagava migliaia di euro a prestazione attingendo dai fondi di rappresentanza della regione Lazio: e' ancora in giro e non gli hanno fatto niente. Passera' anche questa di Milano

Nice ha detto...

Marrazzo si è dimesso e c'è un'indagine in corso, guarda caso anche lì c'era lo zampino di berlusconi, è proprio seriale nei comportamenti.

Nice ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Appunto,anche a Milano finira nel nulla

Nice ha detto...

speriamo di no, chi ha sbagliato deve pagare.

Anonimo ha detto...

quindi speri che la ragazza paghi per avere rubato i 3mila euro

Nice ha detto...

gli va bene che per le indagini in corso gli daranno un permesso di soggiorno temporaneo poi se ha commesso reati è giusto che paghi come chi l'ha sfruttata, abbandonata e spacciata per un'altra persona