Il Presidente Napolitano: «Rispettare il Tricolore è un dovere per chi ha ruoli di governo»

08 dicembre 2010

Il Comunismo latente è il Comunismo vincente

Il comunismo non è morto.
Il comunismo ha vinto.
La strategia vincente dei compagni finti liberal-capitalisti sta risultando vincente e le sorti del terzo millennio si stanno tinteggiando di un rosso rivoluzionario.
Il Governo italiano è la punta di diamante (che sarà presto sostituito con il rubino) del comunismo 3.0.
Il compagno Berlusconi ha cacciato il fascista Fini dal più grande partito d'Italia coordinato dal comunista di ferro  Bondi e da altri compagni infiltrati nel partito.
L'alleato di ferro Bossi è un noto comunista con la tessera della F.G.C.I (federazione giovani comunisti italiani) che ha inserito come Ministro dell'Interno il mitico compagno Maroni di fede stalinista mentre il Ministro dell'Economia è il noto noglobal Tremonti.
Il presidente Napolitano finge di litigare con chi è al governo ma naturalmente la sua è una tattica per tener nascosto il piano rivoluzionario.
I cablegate di WikiLeaks rivelano come gli Usa siano preoccupati dai governi rossi del Brasile, Venezuela, Nicaragua, Italia, Grecia, Libia, Tunisia, Corea del Nord, Cina, Bolivia, Ecuador, Iran, Spagna, Vietnam, Tahilandia, Cuba, Myanmar, Eritrea, Russia  e Paesi satelliti come Bielorussia, Ucraina, Kazakhstan, Moldavia, Lituania ecc.
In Serbia il nipote di Tito sta riunendo i compagni per combattere la deriva fascista che non ha speranza di successo contro la macchina rivoluzionaria rossa.
La lotta è però impari e la debacle americana è evidente.
Il compagno Berlusconi, dileggiato dalla macchina del fango americana, ha riunito i vari capi comunisti per dar vita a una nuova Internazionale che dominerà il mondo con Gheddafi, Chavez, Putin, Lula, Lukashenko e Nazarbayev.
Compagni alzate i pugni al cielo che la vittoria è vicina.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per ora WikiLeaks ha espresso solo ed
esclusivamente commenti da lavandaia,
con grande rispetto per queste ultime. Specifico di aver letto quelli "originali" esposti sulla rete.
Cordialmente.
Walter

Nice ha detto...

Quello che salta fuori dai cablegate di wikileaks è la fobia degli americani per i governi rossi che ci sono nel mondo (vedi la miriade di dispacci su Zapatero, Morales, Chavez, Ortega più i vari leader asiatici ecc.)eppoi non tutto era già risaputo al grande pubblico.

Riguardo all'Italia la questione Eni non è mai stata presa in considerazione (negli ultimi anni) dai giornali prima di questa fuga di notizie mentre il ruolo di Gianni Letta come gola profonda è inaspettato.

Per il resto si è avuto la conferma di ciò che prima si diceva senza aver prove (il mercato di Guantanamo, la divisione all'interno del movimento islamico tra sunniti e sciiti, la Shell nel governo nigeriano, il movimento della droga in Africa).

Insomma, ci sono alcuni fatti che si sapevano e che sono stati confermati dalle ambasciate, ci sono pettegolezzi e ci sono delle news ( per ora poche però manca il 98% dei cablegate, per esempio ci sono 78 dispacci in cui si cita Antigua che non sono ancora stati pubblicati).

Grazie dell'attenzione.