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07 settembre 2010

La polemica sterile su Vallanzasca

Un film, è solo un film.
L'arte cinematografica non si discute e non si deve censurare.
Anni di tv trash, reality pessimi e format domenicali dalla dubbia moralità non sono lontanamente paragobanili a un film, a qualsiasi film.
Penso che lo stesso regista Michele Placido, ex poliziotto, non ci possa credere a queste polemiche.
Certo, ci sono le vittime innocenti dell'era criminale di Vallanzasca che chiedono rispetto ma il rispetto non prevede la censura di un film.
Vallanzasca è il criminale italiano con la più alta permanenza in carcere, 39 anni sono un record nel nostro Paese; per lui indulti e amnistie non contavano.
Io il film lo guarderò, e subito anche, cavolo sono milanese e non posso perdere di certo un pezzo di storia cinematografica della mia città.
Capisco che i parenti delle vittime siano ancora in vita e che lo stesso Vallanzasca sia vivo e vegeto e ora fuori dal carcere in libertà vigilata, ma ciò non cambia niente.
Si dice che non sia un esempio per i giovani, ma non si puo' assolutamente appaltare l'educazione pedagogica a un film o alla televisione; sono i genitori che devono educare i figli mica la tv, altrimenti stiamo freschi.
Breaking Bad, un telefilm made in Usa, ha vinto un paio di Grammy awards parlando di un professore di chimica che, per curarsi un cancro, diventa cuoco di metanfetamine per pagarsi le costose cure.
Beautiful va in onda, da 15 anni, con un vasto seguito tra donne e ragazze, proponendoci la storia di matrimoni incestuosi con attori devastati dalla chirurgia plastica.
La domenica televisiva italiana è infestata d'opinionisti che insultano metodicamente chi non è conforme alla loro idea di civiltà.
Per non parlare dei politici fascisti che, orgogliosi, fanno ancora il saluto romano, e le vittime del fascismo contano meno ?
Io aspetto il film, mi son letto pure il libro, e mi guarderò anche il film.

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