Pompei, lo sgomento dei turisti "I tesori vanno custoditi" - Napoli - Repubblica.it
Incuria, manutenzione carente, pioggia. Così è crollata negli Scavi la Schola Armaturarum, la Casa dei gladiatori. Un crollo avvenuto dopo un anno di Protezione civile e di commissariato Fiori che ha portato a un vuoto di potere. Un crollo annunciato, commenta il sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio. Questa mattina sopralluogo della soprintendenza nell'area danneggiata. A Pompei anche il ministro Sandro Bondi.
POMPEI - Peppino è una guida di quelle antiche, cartellino al petto e giacca d´ordinanza. Ieri mattina, per lui, pessimo risveglio. É crollato quello che oggi si direbbe l´"atelier" dei gladiatori, l´Armeria, lo show-room dei combattenti da spettacolo degli antichi romani, il veterano dei tour guidati lo ha appreso dal sito di "Repubblica". «Quaranta milioni di euro, ed ecco che ne hanno fatto di Pompei». Vuol ripeterlo alla telecamera, per favore? «Io non sono nessuno, ma - accetta Peppino - se volete faccio la voce fuori campo». Mentre registra con aria triste, passa una famiglia di turisti di colore, lei modello Michelle Obama, due bambini, e il marito: «Scusate», dicono, scansando un cagnetto minacciato da un cane più grosso. C´è chi parla di un crollo annunciato («Troppe omissioni, c´era da aspettarselo»), come il sindaco di Pompei Claudio D´Alessio mentre i turisti in coro dicono che «i tesori vanno custoditi. É un disastro, il patrimonio mondiale va difeso».
Casa crollata dopo un anno di Protezione civile e commissariato Fiori. Progetto anti-randagismo - uno dei motivi che fecero proclamare l´emergenza nel 2008 - fallito: i cani abbandonati a Pompei dovevano avere collare, microchip e trovare padrone in poco tempo. Pochissimo di tutto questo si è realizzato. Soldi stanziati e spesi: poco più di 100 mila euro. Una madre e una figlia guardano insistentemente verso la fine della via dell´Abbondanza, dove gli operai si danno da fare intorno al crollo della Schola Armaturarum. «Ma come, ieri c´era, ti ricordi, l´abbiamo vista». «Era quella bella, con gli affreschi all´esterno?». Intanto gli operai trasportano alte transenne a maglie strette. Non paghi, le ricoprono con teli bianchi. La finalità non può essere solo la sicurezza dei visitatori. L´obiettivo principale è fare schermo ai fotografi dei giornali e alle telecamere. «Sono in giro da stamattina - dice all´Ansa una turista di Ravenna che è a Pompei da qualche giorno - non mi sono accorta del crollo, sennò l´avrei subito disegnato: non uso macchine fotografiche, sono una disegnatrice».
La Schola era su via dell´Abbondanza, strada principale di Pompei, ma verso la fine, in direzione dell´Anfiteatro, a due passi dalle due vigne che fanno rivivere il vino dell´antichità. In genere arrivati qui, si svolta per il vicolo della Nave Europa e si segue lo stradone delimitato dai pini secolari, che riporta all´anfiteatro. Sfugge la bellezza dei due affreschi ai lati della porta d´ingresso di quella che ai turisti viene presentata come la "Casa dei Gladiatori", mai visitabile perché consistente in un unico ambiente vuoto e spoglio. Peccato, ora si vedrà solo in foto. Aggirata l´insula ci troviamo dalla parte opposta: il transennamento va avanti anche lì, il crollo a minuti non sarà più visibile da nessuna parte. Perché? Passano due tedeschi, marito e moglie, e domandano ironici: «Protezione civile?». «Io cerco la Casa di Venere - dice una signora di Milano, mostrando la piantina - ma lì che cosa è successo? È caduta una casa?». I custodi vanno e vengono, l´unica funzionaria della Soprintendenza che è stato possibile reperire sull´istante, Grete Stefani, dà perentorio ordine di non far passare nessuno. «L´abbiamo scampata bella noi sorveglianti». Gli fa eco una collega: «Ogni giorno passano centinaia di scolaresche. Se fosse accaduto qualche ora più tardi...».Stella Cervasio
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